A blog for everybody especially for the one can understand it
martedì 21 dicembre 2010
mercoledì 15 dicembre 2010
La piadina è la Romagna.
In questo disco di acqua e farina sono racchiuse tutte le nostre tradizioni e le nostre migliori qualità, come se per un evento imponderabile fosse stato possibile infondere in un alimento la nostra gioia di vivere, la nostra verve, l'apertura mentale, la praticità, l'eclettismo e cento altre peculiarità di una regione che si è sempre distinta per l'ospitalità e simpatia del suo popolo. Tutto questo si ritrova nel gusto sapido e leggero di un morso di piada, una focaccia che può accompagnare praticamente ogni tipo di secondo: indicatissima con pesce alla brace, con fagioli in umido, con erbe di campo stufate e salsiccia, con rucola e stracchino, con pomodoro e mozzarella (il "cassone" rosso), con prosciutto crudo, con salumi vari come mortadella, salame o coppa, con formaggi stagionati e formaggi molli, con insalata, con cavolfiori saltati, con zuppa di lenticchie, per finire alla nutella e al gelato (ebbene sì, sulla riviera romagnola c'è anche chi serve piadina con gelato!). Quando una piadina ospita un ripieno è detta "cassone" proprio nell'accezione più naturale del termine, cioè quella di contenitore universale atto ad accogliere ogni genere di merce. E la piadina, o piada, o pida, o pieda, a seconda delle zone romagnole in cui viene servita, è un eccellente sostituto del pane e rende ogni pranzo o spuntino più sfizioso, più invitante. Nei ristoranti c'è l'usanza di servirla a piccoli spicchietti per accompagnare già gli antipasti e non è raro vederla servita anche con una zuppa, mentre praticamente non esiste secondo che non possa essere accompagnato dalla camaleontica piadina romagnola.
Ma vediamo da vicino questa meraviglia e andiamo ad analizzarne la ricetta e la preparazione.
INGREDIENTI (per 4 persone): 500 grammi di farina doppio 0, tre cucchiai di strutto (oppure per una piadina light sostituire lo strutto con olio extravergine d'oliva), sale, un pizzico di bicarbonato, acqua tiepida.
PREPARAZIONE: Disporre a fontana la farina su un largo ripiano di legno, creare un monticello e sulla sommità di questa montagna scavare un cratere, in mezzo al cratere disporre lo strutto (o l'olio), il sale e il bicarbonato, infine irrorare d'acqua e immediatamente cominciare ad impastare fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo ed omogeneo (quindi attenzione a non esagerare con l'acqua!, al limite se si ottiene un impasto troppo lento aggiungere copiosamente farina) . Con tale impasto formare sette o otto pagnottine tonde e incipriarle con ulteriore farina per impedire che si attacchino al tagliere di legno. Quindi con un matterello stendere le pagnottine fino a formare delle sottili piade tonde dello spessore non più alto di un centimetro. Intanto scaldare una teglia sul fuoco, e qui entra in gioco un attrezzo che sarebbe bello procurarsi: il testo. In Romagna il testo è l'utensile designato per cuocere la piadina e assicura una cottura perfetta e croccante della nostra piadina, qui di seguito potete vederlo in fotografia:
Si tratta di un arnese che alcuni negozi di casalinghi ben forniti sicuramente hanno a disposizione, si tratta soltanto di avere un po' di pazienza per trovarlo, vi assicuro che ne vale veramente la pena!
Disporre dunque la nostra piadina sul testo e cuocerla a puntino avendo cura con una forchetta di sgonfiare le bolle piu grandi per evitare che si formino bruciature. Quindi non appena cotta disporla in un paniere o in un recipiente coprendola con un tovagliolo leggermente umido (pochissima acqua, mi raccomando!) in modo di evitare che la nostra piadina arrivi sulla tavola troppo secca.
In questo disco di acqua e farina sono racchiuse tutte le nostre tradizioni e le nostre migliori qualità, come se per un evento imponderabile fosse stato possibile infondere in un alimento la nostra gioia di vivere, la nostra verve, l'apertura mentale, la praticità, l'eclettismo e cento altre peculiarità di una regione che si è sempre distinta per l'ospitalità e simpatia del suo popolo. Tutto questo si ritrova nel gusto sapido e leggero di un morso di piada, una focaccia che può accompagnare praticamente ogni tipo di secondo: indicatissima con pesce alla brace, con fagioli in umido, con erbe di campo stufate e salsiccia, con rucola e stracchino, con pomodoro e mozzarella (il "cassone" rosso), con prosciutto crudo, con salumi vari come mortadella, salame o coppa, con formaggi stagionati e formaggi molli, con insalata, con cavolfiori saltati, con zuppa di lenticchie, per finire alla nutella e al gelato (ebbene sì, sulla riviera romagnola c'è anche chi serve piadina con gelato!). Quando una piadina ospita un ripieno è detta "cassone" proprio nell'accezione più naturale del termine, cioè quella di contenitore universale atto ad accogliere ogni genere di merce. E la piadina, o piada, o pida, o pieda, a seconda delle zone romagnole in cui viene servita, è un eccellente sostituto del pane e rende ogni pranzo o spuntino più sfizioso, più invitante. Nei ristoranti c'è l'usanza di servirla a piccoli spicchietti per accompagnare già gli antipasti e non è raro vederla servita anche con una zuppa, mentre praticamente non esiste secondo che non possa essere accompagnato dalla camaleontica piadina romagnola.
Ma vediamo da vicino questa meraviglia e andiamo ad analizzarne la ricetta e la preparazione.
INGREDIENTI (per 4 persone): 500 grammi di farina doppio 0, tre cucchiai di strutto (oppure per una piadina light sostituire lo strutto con olio extravergine d'oliva), sale, un pizzico di bicarbonato, acqua tiepida.
PREPARAZIONE: Disporre a fontana la farina su un largo ripiano di legno, creare un monticello e sulla sommità di questa montagna scavare un cratere, in mezzo al cratere disporre lo strutto (o l'olio), il sale e il bicarbonato, infine irrorare d'acqua e immediatamente cominciare ad impastare fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo ed omogeneo (quindi attenzione a non esagerare con l'acqua!, al limite se si ottiene un impasto troppo lento aggiungere copiosamente farina) . Con tale impasto formare sette o otto pagnottine tonde e incipriarle con ulteriore farina per impedire che si attacchino al tagliere di legno. Quindi con un matterello stendere le pagnottine fino a formare delle sottili piade tonde dello spessore non più alto di un centimetro. Intanto scaldare una teglia sul fuoco, e qui entra in gioco un attrezzo che sarebbe bello procurarsi: il testo. In Romagna il testo è l'utensile designato per cuocere la piadina e assicura una cottura perfetta e croccante della nostra piadina, qui di seguito potete vederlo in fotografia:
Si tratta di un arnese che alcuni negozi di casalinghi ben forniti sicuramente hanno a disposizione, si tratta soltanto di avere un po' di pazienza per trovarlo, vi assicuro che ne vale veramente la pena!
Disporre dunque la nostra piadina sul testo e cuocerla a puntino avendo cura con una forchetta di sgonfiare le bolle piu grandi per evitare che si formino bruciature. Quindi non appena cotta disporla in un paniere o in un recipiente coprendola con un tovagliolo leggermente umido (pochissima acqua, mi raccomando!) in modo di evitare che la nostra piadina arrivi sulla tavola troppo secca.
Obesità, lucani i più "ciccioni"
Istituto Sanità, piemontesi in linea
Allarme bilancia in Italia. Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, gli obesi nel nostro Paese sono in crescita: sono ben il 17% degli uomini e il 21% delle donne tra i 35 e i 74 anni. Maglia nera alla Basilicata, dove risiederebbero i più "ciccioni" d'Italia. Seguono i siciliani e i calabresi. I più in linea sono i piemontesi, seguiti da marchigiani e sardi. I dati sono stati diffusi da Coldiretti in occasione dell'Obesity Day.
I lucani sono ben al disopra della media tra gli uomini (34%) e tra le donne (42%), seguiti dai siciliani (31% sia per gli uomini che le donne) e dai calabresi (24% gli uomini e 38% le donne). Al lato apposto della classifica ci sono invece i piemontesi (12% degli uomini e il 13% delle donne), seguiti dai marchigiani (13% per gli uomini e 15% per le donne) ed i sardi (16% gli uomini e 14% le donne).
La situazione è ancora più grave se si considerano anche le persone in sovrappeso che in Italia sono oltre due uomini su tre (67% ) e più della metà delle donne (55%) mentre molto preoccupante è il dilagare del problema nei più giovani. I bambini italiani sono i più grassi d'Europa con uno su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che pesa troppo.
Se in questo caso il record spetta alla Campania, in generale - rileva Coldiretti - il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% è in sovrappeso soprattutto per le cattive abitudini alimentari. In Italia un bambino su quattro - conclude Coldiretti - non mangia ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno mentre si incrementa il consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero e per questo occorre intervenire con una maggiore attenzione ai menu in casa e a scuola.
Istituto Sanità, piemontesi in linea
Allarme bilancia in Italia. Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, gli obesi nel nostro Paese sono in crescita: sono ben il 17% degli uomini e il 21% delle donne tra i 35 e i 74 anni. Maglia nera alla Basilicata, dove risiederebbero i più "ciccioni" d'Italia. Seguono i siciliani e i calabresi. I più in linea sono i piemontesi, seguiti da marchigiani e sardi. I dati sono stati diffusi da Coldiretti in occasione dell'Obesity Day.
I lucani sono ben al disopra della media tra gli uomini (34%) e tra le donne (42%), seguiti dai siciliani (31% sia per gli uomini che le donne) e dai calabresi (24% gli uomini e 38% le donne). Al lato apposto della classifica ci sono invece i piemontesi (12% degli uomini e il 13% delle donne), seguiti dai marchigiani (13% per gli uomini e 15% per le donne) ed i sardi (16% gli uomini e 14% le donne).
La situazione è ancora più grave se si considerano anche le persone in sovrappeso che in Italia sono oltre due uomini su tre (67% ) e più della metà delle donne (55%) mentre molto preoccupante è il dilagare del problema nei più giovani. I bambini italiani sono i più grassi d'Europa con uno su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni che pesa troppo.
Se in questo caso il record spetta alla Campania, in generale - rileva Coldiretti - il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% è in sovrappeso soprattutto per le cattive abitudini alimentari. In Italia un bambino su quattro - conclude Coldiretti - non mangia ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno mentre si incrementa il consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero e per questo occorre intervenire con una maggiore attenzione ai menu in casa e a scuola.
A Brief Summary of the John Titor Phenomenon
THE TIME TRAVEL TALE OF JOHN TITOR
Although there is debate over the exact date it started, on November 02, 2000, a person calling themselves Timetravel_0, and later John Titor, started posting on a public forum that he was a time traveler from the year 2036.
One of the first things he did was post pictures of his time machine and its operations manual. As the weeks went by, more and more people began questioning him about why he was here, the physics of time travel and his thoughts about our time. He also posted on other forums including the now non-existent Art Bell site. In his posts John Titor entertained, angered, frightened and even belittled those who engaged him in conversation.
On March 21, 2001, John Titor told us he would be leaving our and returning to 2036. After that, he was never heard from again. Speculation and investigation about who John Titor was and why he was online continues to this day.
Although it may be easy to dismiss all this as science fiction, most people who read his posts agree that there is something very haunting about John Titor and what he said. In addition, and open to more debate, he also made a series of predictions and comments that eerily seem to be coming true.
Unfortunately, I never spoke directly to John Titor but there are many out there who have and continue to wonder about their experience. As you get deeper and deeper into the story, you will find his posts, links to other sites about him, downloads and speculative information attributed to him after he left. I have taken the posts and organized them by date and subject. My editorial work is copyrighted but the unedited posts and the people who experienced it are in the public domain can be found on other sites listed inside.
As you read, please try to keep two things in mind:
1. John appeared to answer nearly every question that was asked of him over the 4-month period he was online. Because of that, many people neglected to read the previous posts and asked similar or exact questions he had already answered. It may offer a glimpse of what a time traveler goes through when having the same conversation again and again.
2. These posts were written before 911, the Discovery accident and the second gulf war. Many people believe John may have known of these events and dropped clues without actually referring to them. It's also widely agreed that he made several predictions about future physics discoveries that have materialized as he stated.
I have included a guest book where you may leave your comments. I will endeavor to respond to any questions you have based on my work.
I hope you enjoy your journey with John Titor.
Copyright 2003
THE TIME TRAVEL TALE OF JOHN TITOR
Although there is debate over the exact date it started, on November 02, 2000, a person calling themselves Timetravel_0, and later John Titor, started posting on a public forum that he was a time traveler from the year 2036.
One of the first things he did was post pictures of his time machine and its operations manual. As the weeks went by, more and more people began questioning him about why he was here, the physics of time travel and his thoughts about our time. He also posted on other forums including the now non-existent Art Bell site. In his posts John Titor entertained, angered, frightened and even belittled those who engaged him in conversation.
On March 21, 2001, John Titor told us he would be leaving our and returning to 2036. After that, he was never heard from again. Speculation and investigation about who John Titor was and why he was online continues to this day.
Although it may be easy to dismiss all this as science fiction, most people who read his posts agree that there is something very haunting about John Titor and what he said. In addition, and open to more debate, he also made a series of predictions and comments that eerily seem to be coming true.
Unfortunately, I never spoke directly to John Titor but there are many out there who have and continue to wonder about their experience. As you get deeper and deeper into the story, you will find his posts, links to other sites about him, downloads and speculative information attributed to him after he left. I have taken the posts and organized them by date and subject. My editorial work is copyrighted but the unedited posts and the people who experienced it are in the public domain can be found on other sites listed inside.
As you read, please try to keep two things in mind:
1. John appeared to answer nearly every question that was asked of him over the 4-month period he was online. Because of that, many people neglected to read the previous posts and asked similar or exact questions he had already answered. It may offer a glimpse of what a time traveler goes through when having the same conversation again and again.
2. These posts were written before 911, the Discovery accident and the second gulf war. Many people believe John may have known of these events and dropped clues without actually referring to them. It's also widely agreed that he made several predictions about future physics discoveries that have materialized as he stated.
I have included a guest book where you may leave your comments. I will endeavor to respond to any questions you have based on my work.
I hope you enjoy your journey with John Titor.
Copyright 2003
Insalata di finocchi alle noci e gorgonzola
Ingredienti
Per 6 persone
6 finocchi molto teneri
succo di 1/2 limone
200 g di gorgonzola cremoso
1/2 melograno
100 g di noci sgusciate
1 cucchiaio di aceto bianco
olio di oliva q.b.
sale q.b.
Inoltre...
Ricette di Natale : Ricette di Secondi piatti e Contorni di Natale »
Ricette di Capodanno : Ricette di Secondi Piatti e Contorni di Capodanno »
Procedimento
Dopo averli ben puliti, tagliate a fettine sottili i finocchi e metteteli nell'insalatiera.
In una ciotola mescolate il succo di limone e léaceto con il gorgonzola e aggiungete poco alla volta léolio in modo da ottenere una crema abbastanza fluida che verserete sui finocchi. Mescolate bene e decorate con le noci e qualche grano di melograno che daranno all'insalata un aspetto carnavalesco.
Ingredienti
Per 6 persone
6 finocchi molto teneri
succo di 1/2 limone
200 g di gorgonzola cremoso
1/2 melograno
100 g di noci sgusciate
1 cucchiaio di aceto bianco
olio di oliva q.b.
sale q.b.
Inoltre...
Ricette di Natale : Ricette di Secondi piatti e Contorni di Natale »
Ricette di Capodanno : Ricette di Secondi Piatti e Contorni di Capodanno »
Procedimento
Dopo averli ben puliti, tagliate a fettine sottili i finocchi e metteteli nell'insalatiera.
In una ciotola mescolate il succo di limone e léaceto con il gorgonzola e aggiungete poco alla volta léolio in modo da ottenere una crema abbastanza fluida che verserete sui finocchi. Mescolate bene e decorate con le noci e qualche grano di melograno che daranno all'insalata un aspetto carnavalesco.
Torino è considerata in tutto il mondo città magica in virtù di vari fattori tra cui molte sculture simboliche (rosoni, draghi, mascheroni, cani, leoni) collocate in vari punti della città che avrebbero valenza duplice per la magia bianca o benefica (con Lione e Praga forma il triangolo del bene) e magia nera o satanica (con Londra e San Francisco forma il triangolo del male) due anime che si combattono aspramente per affermare se stesse, nonché dal trovarsi all'incro-
cio di due fiumi, il Po e la Dora Riparia, che rappresenterebbero il Sole e la Luna, ma soprattutto sarebbe punto d'incontro di diverse linee sincroniche (ovvero del reticolo molto irregolare di linee o canali energetici percepiti dagli esoteristi che avvolgerebbero il pianeta di cui la scienza non sa dare spiegazioni ma che già anticamente i cinesi chiamavano "schiena del drago") che trova in Torino un luogo geografico come pochi altri simili al mondo.
Si attribuisce a Torino una ascendenza egizia rafforzata al ritrovamento nel corso dei lavori di sterro per la costruzione della cittadella fortificata di una lapide con iscrizione dedicata alla Dea Egizia Iside." in cui ricordando i miti di Fetonte e del Principe egizio Eridano (considerato questo un semidio fratello di Osiride) questo principe egizio dopo aver lasciato la terra di origine per motivi di intolleranza religiosa con la casta sacerdotale sarebbe sbarcato con i suoi seguaci in una zona a nord conquistandola e dando a questa il nome di Liguria da quello di suo figlio Ligurio.
Successivamente proseguiva verso l'interno e varcati gli Appennini trovava in un'ampia pianura fondo alla quale(presumibilmente su un insediamento celtico esistente) in prossimità del fiume Po che gli ricordava il Nilo, fondava Torino; era il secolo XV a.C. per cui la città sarebbe stata fondata molti secoli prima di Roma! - Torino cominciò quindi ad esistere sotto il simbolo del Dio Api e il Toro venerato a Menfi fu anche il primo Toro di Torino!
Nel corso dei secoli la città ebbe inevitabilmente grandissime trasformazioni, ma la sua caratteristica magica rimase. Nelle Torri Palatine di Torino avrebbero soggiornato sulla strada dell'esilio Ovidio e Ponzio Pilato; sempre a Torino soggiornarono: Paracelso, Cagliostro, Casanova, e molti altri.
Anche Michel Nostradamus (1503 - 1566) medico e astrologo francese vi soggiornò e nelle sue profezie predisse il trasferimento della Sindone a Torino, ritenuta dagli esoterici anche un simbolo magico.
Alcuni punti considerati magici in Torino: - Vicino al fiume Po -sui ruderi di un tempio ritenuto dedicato alla Dea Egizia Iside fu costruita nel 1818 sullo stile del Pantheon la chiesa dedicata, si noti, non alla Madonna ma alla Gran Madre di Dio. Questo è considerato punto di massimo interesse esoterico positivo della città ovvero di magia bianca; degno di notevole interesse esoterico sono le due statue collocate a lato della grande scalinata che rappresentano rispettivamente la Fede
e la Religione: quella di sinistra in particolare, la Fede, tiene in mano un calice e con lo sguardo pare indichi la direzione dove il mitico e immateriale Graal dovrebbe essere custodito in Torino.
Altro punto di massima positività sarebbe la zona di Piazza Castello - Piazza e Giardini Reali con la fontana dei Tritoni e delle Nereidi.
top
Le due statue poste all'ingresso della Piazza Reale rappre -
sentano due divinità greche a cavallo: i Dioscuri Castore e Polluce, gli eroi mitologici greci fratelli gemelli, figli di Zeus (Dio Giove) questi simbolicamente rappresenterebbero la luce e le tenebre, i poli opposti che permetterebbero al mondo diesistere e che ...fanno sì che ci sia la vita perché c'è la. morte.
Invece la Piazza Statuto con al centro il monumento ai caduti per il traforo del Frejus e un piccolo obelisco dedicato a G. B. Beccaria (autore nel 1774 dell'opera geodeta "Gradus Taurinensis") con alla sommità l'astrolabio, sarebbe punto di massima negatività dovuto anche al fatto che qui anticamente era la Val Occisorum, cioè il luogo delle esecuzioni capitali, e infatti in questa zona durante lo scavo per la costruzione della ferrovia venne ritrovata una antica necropoli.
Non si può poi dimenticare che in alcuni palazzi storici del centro città, aleggerebbero tuttora secondo la fantasia popolare fantasmi di celebri personaggi, particolarmente in Palazzo Reale, Palazzo Barolo e al Museo Egizio.
Sotto una Torino moderna e frenetica ce n'è una sotterranea, un reticolo di chilometri di gallerie che un tempo pulsavano come arterie vive della città, rifugi di guerra, di carestia o in caso di pericolo. Dalla cripta della SS. Annunziata e dai sotterranei di Palazzo Madama si accedeva anche alle Grotte Alchemiche, eccezionali luoghi di potere, all'incrocio di importanti linee telluriche e geomantiche, particolarissime per importanza ed energia.
Ma, come se non bastasse, Apollonio di Tyana, grande mago ed iniziato contemporaneo di Cristo, durante i suoi viaggi (nel 93 d.C. circa) depositò in un luogo segretissimo e inespugnabile (nella terza Grotta Alchemica) un potentissimo talismano. Infatti Apollonio conosceva l'arte occulta di preparare talismani, cioè di imprigionare negli oggetti influenze spirituali, in modo che al momento giusto entrassero in attività, irradiando il loro immenso potere
(un altro di questi ordigni energetici a orologeria sarebbe sepolto nella rupe di Cracovia in Polonia e sarebbe divenuto attivo nel 1935). I Savoia conoscevano bene i misteri della loro città e accoglievano alla loro corte maghi e alchimisti celebri. Lo stesso Emanuele Filiberto aveva un laboratorio alchemico nei sotterranei di Palazzo Madama, da cui aveva anche accesso alle Grotte Alchemiche, meta di personaggi del calibro di Nostradamus, Paracelso, Cagliostro e il Conte di Saint Germain. Secondo gli studiosi di esoterismo, il Tempio Segreto e le Grotte Alchemiche esisterebbe ancora oggi e si estenderebbero sotto l'attuale pianta della città di Torino, dove ben nascosti ingressi e passaggi segreti ne consentirebbero tuttora l'accesso.
Il Papa Giovanni Paolo II durante una sua visita ebbe a dire: "Torino è una città di Santi e di Luce, quindi dove c'è la luce occhieggia anche il demonio".
cio di due fiumi, il Po e la Dora Riparia, che rappresenterebbero il Sole e la Luna, ma soprattutto sarebbe punto d'incontro di diverse linee sincroniche (ovvero del reticolo molto irregolare di linee o canali energetici percepiti dagli esoteristi che avvolgerebbero il pianeta di cui la scienza non sa dare spiegazioni ma che già anticamente i cinesi chiamavano "schiena del drago") che trova in Torino un luogo geografico come pochi altri simili al mondo.
Si attribuisce a Torino una ascendenza egizia rafforzata al ritrovamento nel corso dei lavori di sterro per la costruzione della cittadella fortificata di una lapide con iscrizione dedicata alla Dea Egizia Iside." in cui ricordando i miti di Fetonte e del Principe egizio Eridano (considerato questo un semidio fratello di Osiride) questo principe egizio dopo aver lasciato la terra di origine per motivi di intolleranza religiosa con la casta sacerdotale sarebbe sbarcato con i suoi seguaci in una zona a nord conquistandola e dando a questa il nome di Liguria da quello di suo figlio Ligurio.
Successivamente proseguiva verso l'interno e varcati gli Appennini trovava in un'ampia pianura fondo alla quale(presumibilmente su un insediamento celtico esistente) in prossimità del fiume Po che gli ricordava il Nilo, fondava Torino; era il secolo XV a.C. per cui la città sarebbe stata fondata molti secoli prima di Roma! - Torino cominciò quindi ad esistere sotto il simbolo del Dio Api e il Toro venerato a Menfi fu anche il primo Toro di Torino!
Nel corso dei secoli la città ebbe inevitabilmente grandissime trasformazioni, ma la sua caratteristica magica rimase. Nelle Torri Palatine di Torino avrebbero soggiornato sulla strada dell'esilio Ovidio e Ponzio Pilato; sempre a Torino soggiornarono: Paracelso, Cagliostro, Casanova, e molti altri.
Anche Michel Nostradamus (1503 - 1566) medico e astrologo francese vi soggiornò e nelle sue profezie predisse il trasferimento della Sindone a Torino, ritenuta dagli esoterici anche un simbolo magico.
Alcuni punti considerati magici in Torino: - Vicino al fiume Po -sui ruderi di un tempio ritenuto dedicato alla Dea Egizia Iside fu costruita nel 1818 sullo stile del Pantheon la chiesa dedicata, si noti, non alla Madonna ma alla Gran Madre di Dio. Questo è considerato punto di massimo interesse esoterico positivo della città ovvero di magia bianca; degno di notevole interesse esoterico sono le due statue collocate a lato della grande scalinata che rappresentano rispettivamente la Fede
e la Religione: quella di sinistra in particolare, la Fede, tiene in mano un calice e con lo sguardo pare indichi la direzione dove il mitico e immateriale Graal dovrebbe essere custodito in Torino.
Altro punto di massima positività sarebbe la zona di Piazza Castello - Piazza e Giardini Reali con la fontana dei Tritoni e delle Nereidi.
top
Le due statue poste all'ingresso della Piazza Reale rappre -
sentano due divinità greche a cavallo: i Dioscuri Castore e Polluce, gli eroi mitologici greci fratelli gemelli, figli di Zeus (Dio Giove) questi simbolicamente rappresenterebbero la luce e le tenebre, i poli opposti che permetterebbero al mondo diesistere e che ...fanno sì che ci sia la vita perché c'è la. morte.
Invece la Piazza Statuto con al centro il monumento ai caduti per il traforo del Frejus e un piccolo obelisco dedicato a G. B. Beccaria (autore nel 1774 dell'opera geodeta "Gradus Taurinensis") con alla sommità l'astrolabio, sarebbe punto di massima negatività dovuto anche al fatto che qui anticamente era la Val Occisorum, cioè il luogo delle esecuzioni capitali, e infatti in questa zona durante lo scavo per la costruzione della ferrovia venne ritrovata una antica necropoli.
Non si può poi dimenticare che in alcuni palazzi storici del centro città, aleggerebbero tuttora secondo la fantasia popolare fantasmi di celebri personaggi, particolarmente in Palazzo Reale, Palazzo Barolo e al Museo Egizio.
Sotto una Torino moderna e frenetica ce n'è una sotterranea, un reticolo di chilometri di gallerie che un tempo pulsavano come arterie vive della città, rifugi di guerra, di carestia o in caso di pericolo. Dalla cripta della SS. Annunziata e dai sotterranei di Palazzo Madama si accedeva anche alle Grotte Alchemiche, eccezionali luoghi di potere, all'incrocio di importanti linee telluriche e geomantiche, particolarissime per importanza ed energia.
Ma, come se non bastasse, Apollonio di Tyana, grande mago ed iniziato contemporaneo di Cristo, durante i suoi viaggi (nel 93 d.C. circa) depositò in un luogo segretissimo e inespugnabile (nella terza Grotta Alchemica) un potentissimo talismano. Infatti Apollonio conosceva l'arte occulta di preparare talismani, cioè di imprigionare negli oggetti influenze spirituali, in modo che al momento giusto entrassero in attività, irradiando il loro immenso potere
(un altro di questi ordigni energetici a orologeria sarebbe sepolto nella rupe di Cracovia in Polonia e sarebbe divenuto attivo nel 1935). I Savoia conoscevano bene i misteri della loro città e accoglievano alla loro corte maghi e alchimisti celebri. Lo stesso Emanuele Filiberto aveva un laboratorio alchemico nei sotterranei di Palazzo Madama, da cui aveva anche accesso alle Grotte Alchemiche, meta di personaggi del calibro di Nostradamus, Paracelso, Cagliostro e il Conte di Saint Germain. Secondo gli studiosi di esoterismo, il Tempio Segreto e le Grotte Alchemiche esisterebbe ancora oggi e si estenderebbero sotto l'attuale pianta della città di Torino, dove ben nascosti ingressi e passaggi segreti ne consentirebbero tuttora l'accesso.
Il Papa Giovanni Paolo II durante una sua visita ebbe a dire: "Torino è una città di Santi e di Luce, quindi dove c'è la luce occhieggia anche il demonio".
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